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Buongiorno,
la materia è molto complessa e difficilmente si può rispondere in poche righe nel portale, ma cercherò di offrire degli spunti di riflessione.
Le intercettazioni ambientali sulla rete GSM prevedono la trasposizione di tutti i dati inviati e ricevuti (SMS e TELEFONATE) da un numero telefonico verso un numero pre impostato (in Procura), che su un apposito concentratore/server registra TUTTO ciò che riceve.
Molte persone “erroneamente” pensano che la conversazione tra due soggetti avvenga SIM TO SIM; in realtà così non avviene in quanto il numero A (prima sim) che chiama il numero B (seconda sim) non avviene in maniera diretta.
Il numero A effettuando una chiamata telefonica, ad esempio, transita la “richiesta” verso l’operatore telefonico il quale smista la chiamata verso il numero B; nel caso di una intercettazione l’operatore telefonico smista la chiamata del numero A non solo al numero B, ma anche al numero C (Procura) in contemporanea.
Parliamo ovviamente di chiamate o sms via GSM, tutt’altra cosa sono i messaggi wathsapp, telegram ecc…, poiché questi sono gestiti da SERVER ESTERI a cui non sempre le forze di polizia riescono ad accedere, per la verità raramente.
Le sarà capitato di vedere un messaggio di wathsapp con la scritta “la end-to-end” encryption (detta anche “etee”) alle chat.
Questo rappresenta un notevole passo avanti da parte del fornitore del servizio in termini di sicurezza e protezione dei dati, che metterà a dura prova non solo le procure italiane ma le forze di polizia di tutto il mondo.

Nella comunicazione ufficiale di WhatsApp, i motivi sono i più vari. «Le persone meritano sicurezza – ha sottolineato il fondatore della app – perché è la sicurezza ci permette di connetterci con chi amiamo. Ci permette di comunicare informazioni sensibili con colleghi, amici o altri. Siamo felici di fare la nostra parte nel mantenere le informazioni delle persone fuori dalla portata di hacker e criminali informatici». Dalla California dicono che una cifratura debole espone «le informazioni delle persone all’abuso di cybercriminali, hacker e Stati canaglia».

Ovviamente il comunicato stampa dell’azienda lascia ampie e variegate interpretazioni, che poco hanno a che fare con i cybercriminali; appare piuttosto un’abile mossa per mettere al sicuro da terze parti (forze di polizia) i dati dei propri “clienti”.

Cordiali saluti,

Click Intelligence Solution
Dr. Enrico Barisone

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